Omit Five

OMIT FIVE 

Mattia Dalla Pozza – alto sax, compositions
Filippo Vignato – trombone, compositions
Joseph Circelli – el. guitar, compositions
Rosa Brunello – doublebass, compositions
Simone Sferruzza – drums, compositions

omit five

 

ITALIANO

Omit Five e’ un quintetto jazz costituito da Mattia Dalla Pozza al sax alto, Filippo Vignato al trombone, Joseph Circelli alla chitarra, Rosa Brunello al contrabbasso e Simone Sferruzza alla batteria. Il gruppo si e’ esibito in Francia, Belgio, Olanda, Germania, Austria, nonche’ in diversi festival e club italiani come: Umbria Jazz 2012, JAM 2013, Il Torrione Ferrara Jazz Club, Milestone Piacenza Jazz Club, Bergamo Jazz Club, Barga Jazz Club, Le Scimmie, Rovigo Jazz Club, Musica Futura 2012, Venezze Jazz Festival 2011, Fara Music Jazz Live 2011; ed ha inoltre partecipato a diversi concorsi nazionali aggiudicandosi il primo premio del “Barga Jazz Contest 2011” e del “Premio Nazionale delle Arti – Sezione Jazz 2011” indetto dal MIUR ed il secondo premio del “Chicco Bettinardi Jazz Contest 2012” e del “Porsche live, giovani e jazz 2012”. Il progetto e’ nato alla fine del 2010 ed ha sviluppato da subito una proposta artistica incentrata su brani originali di ampio respiro compositivo, legando la tradizione post-bop con una sonorita’ (integralmente acustica) che vuole essere specchio dei nostri giorni. Un lavoro che e’ confluito nel primo episodio discografico dal titolo “Omit five”, pubblicato ad ottobre 2012 dall’etichetta Caligola Records. Nei primi mesi del 2014 verrà pubblicato il secondo lavoro discografico ‘SPEAK RANDOM’ per la prestigiosa etichetta inglese Slam Records. Oltre ad essere performers, i cinque componenti dell’ensamble sono quindi anche autori delle composizioni che il quintetto esegue e nelle quali si fondono i rispettivi bagagli culturali. La musica degli Omit Five si presenta pertanto come un variegato caleidoscopio di soluzioni timbriche, melodiche, armoniche e improvvisative, selezionate di volta in volta in base al gusto e alla sensibilita’ dei vari autori, ma comunque riconducibili ad un unico suono originale. Attenti alla tradizione jazzistica statunitense e allo stesso tempo parte della scena jazzistica europea contemporanea, gli Omit Five si configurano come realta’ dal carattere fortemente moderno. Viaggiando in un continuo percorso di ricerca tra scrittura e improvvisazione, tra le proprie cifre stilistiche sono da sottolineare l’uso di  soluzioni timbriche anticonvenzionali, l’uso di linguaggi non jazzistici e l’improvvisazione estemporanea. I cinque musicisti, durante le loro performances, creano una speciale empatia alchemica con il pubblico, trascinando anche i meno propensi nel loro viaggio musicale.

 

Estratto Stampa

 

” La loro proposta inalvea pensieri modali (Nodo Gordiano), nervature rock (ZTL), poliritmie e un’articolazione tematica complessa (Roulotte in fila indiana) in un lessico che orbita attorno a un’estetica post-bop rivisitata. Gusto per l’imprevisto e consapevolezza della tradizione si condensano nella scrittura di brano originali ma anche nelle riletture Shiny Things di Tom Waits e Oclupaca, lunga cavalcata afrocentrica a firma di Ellington. Monday Nights emana un fascino pinkfloydiano munifico di contrasti timbrici e con un ricercato intervento di Circelli; la collante melodia tratteggiata in Bambini Sperduti fluttua immersa nella psichedelica liquida e chiude un lavoro intrigante.” ( ADV – Jazzit) – JAZZIT LIKES IT!

“Delle dieci tracce proposte, se si escludono il suggestivo Oclupaca, fra i brani meno noti dell’ultima produzione ellingtoniana, e Shiny things, di Tom Waits, due sono firmati dalla Brunello, due da Vignato, uno da Sferruzza e tre da Circelli, a testimoniare che la musica degli Omit Five è frutto di un lavoro realmente collettivo e paritetico, dove anche le variegate soluzioni timbriche e ritmico–armoniche, frutto del gusto e della sensibilità dei diversi autori, sono comunque riconducibili ad una sonorità ben definita. Basterebbe già questo per esser soddisfatti dei risultati conseguiti in così breve tempo da cinque jazzisti di cui, ne siamo certi, sentiremo presto molto parlare.” (Claudio Donà – Caligola Records)

Qualche settimana fa, m’è capitato tra le mani il cd degli Omit Five, pubblicato da Caligola Records alla fine del 2012. Confesso che ne ho rimandato ripetutamente l’ascolto, giorno dopo giorno, per dare spazio ad altre priorità musicali e professionali. Chiedo venia, quindi, al bravo Filippo Vignato (trombone) e a tutti i giovanissimi Omit: Mattia Dalla Pozza (sax alto), Joseph Circelli (chitarra), Rosa Brunello (contrabbasso) e Simone Sferruzza (batteria). Chiedo soprattutto scusa a me stessa, perchè, continuando a nascondermi dietro la nenia “lo faccio domani”, mi stavo sempre più allontanando da un buon disco, interessante e piacevole. Il quintetto si approccia al jazz sfiorando e sfumando sonorità alla Dave Douglas: contemporanee, innovative, fantasiose ma pur sempre confinanti con il jazz più tradizionale. Delle dieci tracce, escludendo le due ottime rivisitazioni di Oclupaca di Ellington e Shiny things di Tom Waits, due sono firmate dalla Brunello, due da Vignato, uno da Sferruzza e tre da Circelli. Lasciano indubbiamente il segno Camarones a la plancha della bravissima Brunello,Catarifrangenti di Circelli e The last night in San Giuliano di Vignato.

— Il primo disco degli Omit Five – Elena Giorgi dal blog  www.imnotagroupie.com

 

Un esordio tanto pregevole non può che sorgere da un intenso lavoro collettivo capace di esaltare il valore dei singoli in un progetto coerente e ben strutturato. Il quintetto è nato nel 2010 come emanazione del laboratorio di improvvisazione del Conservatorio di Rovigo ed ha ottenuto già` significativi riconoscimenti: primo premio al Concorso Nazionale delle Arti e al Barga Jazz, e secondo posto al Concorso Nazionale Porche. L’eta` media dei componenti è 25 anni e la provenienza geografica è equamente distribuita tra nord e sud Italia. Quasi tutte le composizioni sono originali ed hanno arrangiamenti ricchi di mordente con parti scritte e assoli che si fondono con coerenza, senza forzature. I modelli di riferimento privilegiano un modern main stream avanzato e aperto alla sensibilità` contemporanea, partendo dalla lezione di maestri come Wayne Shorter e Dave Holland fino a collocarsi sulla prospettiva di Steve Lehman, Ben Allison e Dave Douglas. Le ottime doti personali si coniugano con l’articolato lavoro collettivo, che svela personalità nelle soluzioni timbriche e nell’articolazione ritmica.

— Leonardi, Musica Jazz Aprile 2013

 

Esce pochi mesi fa, per l’etichetta Caligola Records questo cd del gruppo Omit Five, cinque giovani musicisti che legano idealmente, dato le loro provenienze, Veneto Campania e Sicilia. Un cd frutto di un progetto che prende vita nel 2010, come appendice indipendente del laboratorio di improvvisazione del biennio jazz del conservatorio F.Venezze di Rovigo. I protagonisti: Mattia Dalla Pozza, sassofonista; Filippo Vignato al trombone; Joseph Circelli, chitarra; Rosa Brunello, contrabbassista e Simone Sferruzza, batteria. Registrato all’Urban Recording di Trieste nel settembre 2011 questo cd, che porta lo stesso nome del gruppo, è una pregevole realizzazione che rivela la dimestichezza con il mondo del jazz che musicalmente questi cinque musicisti hanno ormai acquisito. A ciò si aggiunge la loro capacità di aver saputo coniare un linguaggio espressivo che unisce una sorta di post bop o post cool con sonorità tipiche di jazz moderno, dove sono facilmente riscontrabili forme o strutture musicali che non nascondono, più di tanto, anche umori provenienti da ambiti pop o rock. Il tutto è confezionato con abile maestria e la qualità delle dieci composizioni contenute nel cd cresce ascolto dopo ascolto rivelando la bontà della scrittura, ben otto brani sono originali, una ben ragionata spalmatura delle parti improvvisative nonché una invidiabile sensibilità interpretativa che fuoriesce ad iosa nelle riprosizioni delle due tracce non originali: “Shyne Things” firmata dal binomio Tom Waits / Kathleen Brennan e “Oclupaca” del grande maestro Duke Ellington. Il quintetto si muove con maestria in ogni ambito della selezione musicale con i due fiati di Vignato e Dalla Pozza in grande evidenza e con la sei corde di Circelli che si rivela espressione di un layout certamente particolare ai quali si affianca una sezione ritmica incandescente che apporta vigore e impulso ritmico fondamentale in ogni momento della performance esecutiva. Nel suo insieme anche questa è un’altra bella testimonianza del grande amore per il jazz che le giovani generazioni di musicisti italiani amabilmente nutrono.

— Recensione album ‘Omit Five’ di Giuseppe Mavilla (http://scriveredijazz.blogspot.co.at/2013/04/omit-five.html)

 

ENGLISH

Omit Five is a contemporary jazz quintet born at the end of 2010 inside the conservatory of music of Rovigo, Italy, as spontaneous meeting between five musicians taking their Jazz Master in the school. They have different musical, cultural and geographical backgrounds, since they come from both the north and the south of Italy. Their repertoire is almost entirely based on wide-ranging original tunes, compositions where the group tries to combine writing and improvisation, linking the post- bop tradition with a contemporary sound that tries to serve as a mirror of our age. The quintet, despite of its young age, already participated to different national contests, winning the first prize in “Barga Jazz Contest 2011” and in “Premio Nazionale delle Arti – Sezione Jazz 2011” led by Minister of Education, Universities and Research, while they gained the second prize in “Chicco Bettinardi Jazz Contest 2012”. The band, soon recognized as one of the most interesting and active young bands in the italian jazz scene, played in many italian festivals and clubs like Umbria Jazz 2012, JAM fest 2013, Torrione Jazz Club (Ferrara) , Milestone – Piacenza Jazz Club, Bergamo Jazz Club, Barga Jazz Club, Le Scimmie (Milan), Rovigo Jazz Club, Venezze Jazz Festival 2011, Fara Music Jazz Live 2011 and around europe in the IIC of Paris, Amsterdam and Bruxelles, ‘Au Chat Noir’ of Paris, in Wien in Germany in Berlin, Frankfurt and Passau as well as in Slovenjia, Croatia and Serbija (Belgrado, Valjevo Jazz Festival 2013). Going back to the music, the group takes main inspiration from some of the most important jazz musicians of the last fifty years as Wayne Shorter, Dave Douglas, Dave Holland. The Omit Five in 2012 focus on their artistical proposal producing a bunch of original compositions merged in their first album entitled “OmitFive” released in october, 2012, by historical venetian jazz label Caligola Records. The new album, titles ‘SPEAK RANDOM’’ will come out in the first months of 2014, released by the english jazz label ‘Slam Records’. All the musicians involved, Mattia Dalla Pozza on alto sax, Filippo Vignato on trombone, Joseph Circelli on electric guitar, Rosa Brunello on double bass and Simone Sferruzza on drums compose for the group. Omit Five’s music therefore presents itself as a colorful kaleidoscope of timbres, melodies, armonies and improvisations, selected every time on the basis of each composer’s taste and sensitivity, but always referable to one original sound, underlining the deep work they did togheter as a band. Research of balance between composition and improvisation, use of unconventional timbres, use of non-jazz languages merged with the post- bop tradition and employment of polyrhythms are the peculiarities of their music.

Press Excerpts

‘Omit Five’ album review – JAZZIT (march-april 2013) Their music proposal contains modal thoughs (Nodo Gordiano), rock frames (ZTL), polirythms and complex tematic articulation (Roulotte in fila indiana) resulting as a language that flows around a revisited post-bop estethic. Taste for the unpredictable and knowledge of jazz tradition convoy both in original compositions and in their own versions of Tom Waits” Shiny Things and of Ellington’s afro-centric minor blues ‘Oclupaca’. ‘Monday Nights’ emanates a pink-floydian charme full of timbric contrasts, with a convincing performance of Circelli. The gluey and dreamy melody of ‘Bambini Sperduti’, immerged in a liquid psichedelia, closes such a intriguing work. (ADV – JazzIt). 

 

from ‘OMIT FIVE’ album review – MUSICA JAZZ (April 2013) (…) Such an intersting debut can’t arise from anything but an intense collective work, capable to exalt single musicians value in a coerent and well structured project. (…) 

‘Omit Five’ album review by Giuseppe Mavilla (scriveredijazz.blogspot.co.at) (…) The quintet masters every side of the music the album playlist, with the leading horns of Vignato and Dalla Pozza and with the guitar of Circelli responsible of a very peculiar sound layout, next to a burning rhytm section, which never stops to give impulse and energy during the whole lenght of the lp . (…)

www.omitfive.com